Seima - La Pira del Nord Oriente

La Pira del Nord Oriente....ricordo bene in Peru' la notte di san Silvestro per le vie polverose di Cimbote si levavano fumi neri, erano i fantocci dei politici che venivano incendiati, bruciare il vecchio come rito propiziatorio a favorirel'anno nuovo. Quest'anno invece in Bisiacaria ho scoperto la SEIMA, un rito pagano che resiste dai tempi dei Celti...
riporto da Wikipedia per chi volesse saperne di piu':
I falò di inizio anno sono una tradizione popolare dell'Italia nord-orientale consistente nel bruciare delle grandi cataste di legno e frasche nei primi giorni di gennaio, solitamente la vigilia dell'Epifania. Data la sua larga diffusione, ne esistono moltissime versioni e denominazioni: in Friuli è detto pignarûl, in Bisiacaria seima, nelle provincie di Treviso e Venezia panevìn o panaìn (da pan e vin "pane e vino", in segno di augurio per un anno di abbondanza), ma anche pìroła-pàroła, vècia ("vecchia": le pire possono assumere la forma di un fantoccio), fogherada e bubarata, nel basso Friuli e nel Veneto Orientale foghèra o casèra, nel Veronese e nel Polesine briolo, buriolo, brugnèlo, brujèo, bruja e simili.
Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato. Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali.

Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell'Epifania, ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si può bruciare la "vecchia" posta sopra la pira di legna).

Il rogo è talvolta benedetto dal parroco e lo scoppiettare dell'acqua santa nel fuoco viene identificato con il demonio infuriato che fuggiva.
Pennarelli/ tecnica mista

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